5 dicembre 2017

Recensione di Spliced, di Jon McGoran

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Recensione di Spliced, di Jon McGoran
Titolo: Spliced
Autore: Jon McGoran
Editore: Holiday House
Lingua: Solo inglese
Genere: Fantascienza, Distopico
Trigger: Morte di più di un personaggio
Note: Su Goodreads questo libro risulta uno stand alone, ma il finale fa pensare che possa esserci un seguito; Inglese abbastanza facile


Sinossi: In this gripping sci-fi thriller, genetically altered teens fight for survival in a near-future society that is redefining what it means to be human.
Sixteen-year-old Jimi knows people change, but nothing could prepare her for what’s about to happen to her best friend, Del. Del is obsessed with becoming a chimera (ki-mir-a): a person who pays back-alley geneticists, known as ""genies,"" to illegally splice animal genes into their own. The resulting physical changes have scared lawmakers into drafting legislation declaring chimeras officially nonpersons—so when Del goes missing, Jimi is desperate to find him before he alters himself forever.
As she tries to save him, Jimi must face down unscrupulous people and risk her own life—all while knowing that if getting spliced is the choice Del has made, it means he’s leaving her behind forever.


Letto da: miki_tr
Recensito da: miki_tr
Commento:

Q&A

1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Mi sono imbattuta per caso in questo libro su Goodreads prima ancora che uscisse, e la trama mi aveva colpito parecchio. Mi piacciono i libri di fantascienza con ambientazioni in un futuro prossimo e plausibile, quindi mi aspettavo esattamente questo dopo aver letto la sinossi. Avevo molte aspettative su questo libro.

2) Valeva la pena leggerlo?
Non posso dire che Spliced abbia proprio accontentato le mie aspettative, ma probabilmente più perché erano troppo alte: è un bel libro con una trama solida, personaggi interessanti e un’ambientazione affascinante ed estremamente realistica nei temi morali, che è come mi piace la fantascienza.
3) Qual è il punto di forza di questo libro?
Mi sono piaciuti molto i personaggi. La maggior parte di loro sono chimere, persone che illegalmente decidono di affidarsi a genetisti più o meno raccomandabili per mescolare il loro DNA con quello di un animale, acquisendo caratteristiche fisiche importanti di quella specie. Mi è piaciuta la cura messa nel variare le motivazioni per cui i personaggi che incontriamo fanno questa scelta, e come ciascuno di loro affronta la propria nuova natura.
Mi è piaciuto molto anche l’aspetto politico del libro, che ha molto risalto. Al centro della questione delle chimere c’è la paura della diversità, che è un tema universale, ma che si intreccia con i temi ecologisti (l’ambientazione potrebbe essere definita un’America post apocalisse ecologica) e con una riflessione sulla società e chi decide di opporsi alle sue regole. Le parti più politiche suonano sempre estremamente realistiche, anche e soprattutto quando ci presentano scenari orribili.
4) E invece, il punto debole di questo libro?
E’ un young adult. Non è sempre un difetto, ma in questo caso, pur con tutti i pregi di questo libro, ho trovato una tendenza tipica dei YA a mostrare il mondo molto in bianco e nero nonostante il tentativo di dare voce a più posizioni. Jimi, la protagonista, ha un punto di vista piuttosto deciso sulla questione delle chimere, e molte scelte compiute nel corso del libro a livello di trama mi sono sembrate funzionali solo a mostrare come il suo punto di vista sia quello che il lettore dovrebbe adottare. E’ un tentativo di trasmettere un messaggio di tolleranza anche del diverso, anche quando non lo capiamo, anche quando sceglie di non integrarsi, quindi non si può dire che sia una posizione da criticare; la trama però secondo me ne risente, al punto che un paio di scene e personaggi sembrano messi lì apposta per confermare le idee proposte dalla protagonista, senza altro scopo. Questo per altro fa anche sì che diverse questioni rimangano aperte e non risolte alla fine del libro.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Probabilmente è Ruth, un personaggio abbastanza secondario. In generale, i personaggi sono un po’ divisi, se non in buoni e cattivi, in non chimere e chimere, e questi ultimi sono piuttosto duri e tosti, personaggi che vivono ai margini della società e di conseguenza sono diffidenti e stanno sulle loro, quando non sono completamente ostili. Ruth invece è una chimera (ha DNA da uccello) che spicca tra gli altri per gentilezza e tranquillità. L’ho trovata simpatica per il modo in cui sembra che la sua vita, invece che indurirla, l’abbia resa più aperta e disponibile.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Penso di sì, anche se come dicevo ho trovato dei difetti nel libro. Però mi sono affezionata ai personaggi e sono rimasta piacevolmente colpita dall’ambientazione, quindi mi piacerebbe leggere sia un seguito, che anche un altro libro ambientato nello stesso contesto.

7) A chi lo consigli?
A chi ama questo genere, sicuramente, ma anche a chi è a caccia di una riflessione allegorica sui temi della diversità, dell’ecologia e della xenofobia.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Nel caso di questo libro, sono propensa a trovarlo perfetto per due case: Tassorosso, per i personaggi, la loro lealtà l’uno all’altro, specialmente quella della protagonista Jimi nei confronti del suo amico d’infanzia Del. Grifondoro, invece, rappresenta perfettamente la realtà delle chimere, soprattutto la loro scelta di mettersi contro il mondo pur di portare avanti i propri ideali.

1 commento:

  1. Ho letto il libro ed è tutto a posto. Ma proprio quello. Niente di meno, niente di più.

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