15 settembre 2017

Recensione: Tutta la luce che non vediamo, Anthony Doerr

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Recensione di Tutta la luce che non vediamo, di Anthony Doerr
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Titolo: Tutta la luce che non vediamo
Autore: Anthony Doerr
Editore: Rizzoli
Lingua: Italiano, Inglese
Genere: Storico
Trigger: nessuno
Note: nessuna





Sinossi: È il 1934, a Parigi, quando a Marie-Laure, una bambina di sei anni con i capelli rossi e il viso pieno di lentiggini, viene diagnosticata una malattia degenerativa: sarà cieca per il resto della vita. Ne ha dodici quando i nazisti occupano la città, costringendo lei e il padre a trovare rifugio tra le mura di Saint-Malo, nella casa vicino al mare del prozio. Attraverso le imposte azzurre sempre chiuse, perché così impone la guerra, le arriva fragorosa l’eco delle onde che sbattono contro i bastioni. Qui, Marie-Laure dovrà imparare a sopravvivere a un nuovo tipo di buio. In quello stesso anno, in un orfanotrofio della Germania nazista vive Werner, un ragazzino con i capelli candidi come la neve e una curiosità esuberante per il mondo. Quando per caso mette le mani su una vecchia radio, scopre di avere un talento naturale per costruire e riparare questi strumenti di fondamentale importanza per le tattiche di guerra, un dono che si trasformerà nel suo lasciapassare per accedere all’accademia della Gioventù hitleriana, e poi partire in missione per localizzare i partigiani.
Sempre più conscio del costo in vite umane del suo operato, Werner si addentra nel cuore del conflitto. Due mesi dopo il D-Day che ha liberato la Francia, ma non ancora la cittadina fortificata di Saint-Malo, i destini opposti di Werner e Marie-Laure convergono e si sfiorano in una limpida bolla di luce.


Letto da: Gioneb
Recensito da: Gioneb
Commento:
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Q&A


1) Cosa ti ha convinto a leggere questo libro?
Ho trovato questo libro cercando tra quelli ambientati durante la Seconda Guerra Mondiale per il club di lettura; ho deciso di puntare su questo appena ho letto nella sinossi che il padre della protagonista costruisce un modellino della città per la figlia cieca. L’ho trovata una cosa così dolce che ho deciso di leggerlo. Un altro motivo è che mi sembrava originale avere una protagonista cieca e vivere quindi la Seconda Guerra Mondiale attraverso suoni e rumori.

2) Valeva la pena leggerlo?
Sì, anche se ammetto che ho fatto un po’ di fatica ad arrivare fino alla fine.

3) Qual è il punto di forza di questo libro?
I personaggi e il contesto storico, descritto bene.
I personaggi del libro sono tutti caratterizzati molto bene, anche quelli che si vedono solo per poche pagine. Il contesto in cui crescono e vivono i vari personaggi è forte e vediamo i protagonisti maturare e cambiare in relazione a quello che succede attorno a loro.

4) E invece, il punto debole di questo libro?
In realtà c’è un grosso punto debole in questo libro: i continui salti temporali. Non ho mai avuto problemi a leggere romanzi che passano dal presente al passato; ma questo libro lo fa troppo. La maggior parte di questi salti temporali non aggiunge niente alla trama. Forse dovrebbero servire per chiarire meglio il contesto storico, ma finiscono solo per rendere il romanzo lento, e non permettono di affezionarsi ai protagonisti. Alla fine questo libro risulta davvero troppo confusionario. Alcune trame secondarie non si ricongiungono mai significativamente con quella principale, lasciano al lettore un senso di insoddisfazione.

5) Qual è il tuo personaggio preferito?
Non ho un personaggio preferito: penso che il continuo cambio di punto di vista non aiuti affatto a sceglierne uno. Il padre della protagonista sarebbe anche un bel personaggio, ma il suo fascino sta proprio nel gesto del creare il modellino per la figlia, e questo è già nella sinossi; la trama non aggiunge molto al personaggio.

6) Leggeresti ancora un libro dello stesso autore?
Non so se leggerò altro dell’autore, perché ho paura che questi continui salti temporali siano parte del suo stile. Questo non toglie che, se la trama di un suo libro mi ispira molto, potrei dargli una seconda occasione.

7) A chi lo consigli?
A chi vuole leggere un punto di vista diverso sulla seconda guerra mondiale; però consiglio di tenere conto della difficoltà di lettura dovuta ai salti temporali di cui parlavo: se questo genere di cosa vi dà fastidio, probabilmente non è il libro per voi.

8) Per quale casa di Hogwarts è adatto?
Difficile scegliere: credo di poterlo collocare in Grifondoro per il coraggio che dimostrano diversi personaggi.

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